Contro le speculazioni e i rastrellamenti. Per l’autodifesa e il diritto alla casa.

Tutti i politici si sciacquano la bocca parlando di democrazia, società civile e diritti umani.
Ma quando sono in ballo i loro interessi allora mostrano il loro vero volto.
Questo spiega quello che è successo questa mattina in via Cavezzali 11, quando decine tra poliziotti, militari, digos e polizia locale hanno dato vita ad un vero e proprio rastrellamento nei 170 appartamenti  dello stabile.

Nel mirino gli immigrati “clandestini”, gli abitanti sprovvisti di un contratto di affitto (perché la proprietà preferisce affittare in nero a molti degli inquilini, per arricchirsi di più e ricattare meglio) e, più in generale contro tutti gli abitanti sui quali pende la minaccia di chiusura dello stabile per inagibilità a causa dell’impianto elettrico non a norma.
Risultato: 6 immigrati, tra cui una donna incinta prelevati e, con tutta probabilità, trasferiti al CIE di via Corelli

Dopo i tentativi di sfratto dei mesi scorsi (andati a vuoto per l’autodifesa del comitato inquilini che si è costituito negli ultimi mesi) e l’ordinanza della giunta Moratti contro il degrado (la campagna elettorale inizia così, come sempre, sulla pelle dei più deboli), l’operazione militare di questa mattina indica chiaramente la strada scelta dallo stato.

Quali che siano i giochi politici che stanno dietro questa operazione (che poco importano) la situazione appare piuttosto chiara:
da una parte i palazzinari che fanno soldi a palate sfruttando il cosiddetto “libero mercato”, i politici che ne difendono gli interessi e spesso coincidono con essi, e le istituzioni dello stato che intervengono militarmente per mantenere l’ordine dei potenti;
dall’altra le famiglie proletarie, italiane e non, costrette ad affitti esorbitanti e condizioni abitative inaccettabili (se degrado c’è questo è frutto dello stato di abbandono voluto da proprietà e amministrazione), e che da mesi si sono organizzate per denunciare una situazione vergognosa

Non resta quindi che proseguire sulla strada iniziata a giugno del 2010, in seguito alle mobilitazioni contro il coprifuoco in quartiere, difendendosi dagli sfratti, denunciando i soprusi e gli illeciti della proprietà, contrastando i rastrellamenti razzisti e anti-popolari perpetuati dallo stato, organizzando la resistenza dell’intero palazzo.

In risposta a quanto accaduto questa mattina, e per rafforzare il percorso di autorganizzazione e autodifesa, il comitato inquilini organizzerà quindi nei prossimi giorni un’assemblea generale degli abitanti


Comitato inquilini – via Cavezzali 11


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