Category Archives: Fuori Cologno

8/9 Dicembre – Discussione sul tema Diritto alla Casa e Reggae Night

All’arci Malabrocca, in via Alla Stazione, 22 – Pioltello (MI), il giorno 8 dicembre si terrà una serata di discussione sul tema del diritto alla casa. Presenta la discussione il GTA.
Il giorno dopo Reggae Live Showcase con El Coltivador e Degenere Rebel Sound.

Stay Up and join the fight!


Cena Sociale!

Il 23 Ottobre, il GTA organizza una cena sociale per allacciare e saldare i rapporti con tutte le altre realtà che vivono e lottano qui a Milano e dintorni.

La cena è aperta a tutti, con una sottoscrizione di 10€.


F.O.A. Boccaccio 003 Sgomberato e Rioccupato

Ieri, 7 luglio 2011, all’alba si sono presentati davanti al F.O.A. Boccaccio 003, in via Durini, un’ottantina di uomini in divisa tra polizia, carabinieri e digos.

Durante l’irruzione nel centro sociale, non trovando nessuno, hanno ripiegato sugli arredi dei piani superiori, danneggiandoli.

Questo sgombero è l’ennesima azione delle forze dell’ordine al servizio di una proprietà sorda alle trattative in corso con gli occupanti, libera di agire senza preavviso e libera di lasciare gli spazi in degrado per il solo tornaconto economico.

Con questo gesto si è cercato di spazzare vie le tante attività createsi al suo interno, dalla scuola di italiano per stranieri alle attività per i bambini, passando per gli eventi musicali, teatrali ed artistici.

Si è tentato di interrompere l’attività delle centinaia di giovani riuniti per far tornare a vivere uno spazio abbandonato a se stesso, abbandonato dagli stessi che ora ne rivendicano con forza la proprietà.

Ma quasi nove anni di lotte han dimostrato che questa dinamica repressiva non è la soluzione.

La sera stessa, i compagni hanno rioccupato lo storico stabile in via Boccaccio 6, denunciando il degrado in cui versa lo spazio, rimasto inutilizzato e ben lontano da qualsiasi forma di riqualificazione paventata dalla proprietà quando, nel 2008, furono sgomberati.

Il GTA dà solidarietà ai compagni del Boccaccio e sostiene la loro lotta contro un’amministrazione, la cui unica sua risposta finora è stata la mera repressione.

Uniti nella lotta, per l’autorganizzazione degli spazi sociali!.

Gruppo Territoriale Autorganizzato


VERITA’ E GIUSTIZIA PER MICHELE FERRULLI BASTA QUARTIERI DI DEGRADO ED ESCLUSIONE

michele ferrulliNella notte di giovedì 30 giugno 2011 in via Varsavia, nei dintorni dell’Ortomercato di Milano, a pochi passi dalle case popolari del quartiere Ponti, Michele Ferrulli, di anni 51, è morto mentre era in stato di fermo a seguito di un intervento della Polizia. Michele abitava in un alloggio del quartiere Ponti che aveva occupato con la sua famiglia nel 1991, in condizioni di gravi necessità. Giovedì notte Michele ascoltava in strada musica con amici: la polizia, intervenuta per la segnalazione di schiamazzi, si è ingiustamente e violentemente accanita contro di lui. Due video testimoniamo i fatti: Michele a terra, con il viso contro il selciato, i colpi che gli vengono sferrati. Michele si è sentito male, è stato trasportato con un’autoambulanza al Policlinico di San Donato, dove hanno constatato il decesso. La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio preterintenzionale.

E’ questo il modo in cui la Questura intende mantenere la sicurezza nei quartieri? Con la violenza, la repressione, la morte di un uomo giusto?

Esigiamo che sia accertata la verità, che i responsabili vengano individuati e puniti, che cambino le concezioni e i metodi dell’intervento nei quartieri.

Michele era attivo nei movimenti di lotta per la casa, in difesa degli occupanti per necessità. Con lui perdiamo un compagno e un amico prezioso e generoso, aperto e disponibile. Chiediamo a tutti di riflettere. I ricchi che si arricchiscono sempre di più speculando sulla casa non corrono il rischio di fare la fine di Michele.

Per anni e anni il Consiglio di Zona, il Comune, l’Aler hanno lasciato in stato di abbandono il quartiere Ponti, come tanti altri quartieri degradati di Milano. Nel 2003 la Giunta Albertini l’ha affidato alla Soc. Romeo Gestioni, con risultati disastrosi. Dal primo ottobre 2009 la gestione è tornata in mano all’Aler, ma i problemi rimangono. Di recente nel quartiere Ponti sono stati effettuati sgomberi spietati di famiglie di occupanti, in condizioni di gravi difficoltà.
Al nuovo Consiglio di Zona 4, al nuovo sindaco, Giuliano Pisapia, alla nuova Giunta, al nuovo Consiglio comunale diciamo che deve cominciare subito il cambiamento delle politiche per la casa, per i quartieri di degrado ed esclusione.

Siamo vicini alla famiglia di Michele. Continueremo il nostro impegno con il ricordo di tanti che nei quartieri in condizioni di ingiustizia e oppressione hanno concluso la loro vita, nel ricordo di Michele, che contro l’ingiustizia ha saputo lottare, che una sera del giugno 2011 è uscito di casa e non c’è più tornato, che di ingiustizia è morto.

Venerdi’ 8 Luglio 2011 ore 21.00 in Via del Turchino, Fiaccolata per non dimenticare Michele e per chiedere Verità e Giustizia.

Amici d Michele – Comitato inquilini Molise-Calvairate-Ponti – Comitato inquilini via Maspero – Mercato pollame – Partito della rifondazione comunista zona 4 – Comitato Ponti occupanti per necessità – Comitato Niguarda occupanti per necessità – Comitato Bruzzano occupanti per necessità – Comitato Abitanti di San Siro – Comitato Primaticcio – Comitato Ex Feltrinelli – Cs Cantiere – Spazio Micene – As.i.a USB – Sicet Milano – Unione inquilini Milano – Eterotopia – Comitato per la casa di San Giuliano Milanese – Gruppo Territoriale Autorganizzato Cologno – Comitato per non dimenticare Abba e fermare il razzismo – Coordinamento dei Collettivi Studenteschi di Milano e provincia – Zam – Partigiani in Ogni Quartiere – Quarto Posto – Associazione Dax 16 Marzo – Generazione P (Roma) – Collettivo l’Officina (Roma) – Studenti Autoorganizzati (Roma) – PrendoCasa (Torino) – S.I. Cobas – Kollettivo Studenti Autorganizzati (Torino) – Blocchi Precari Metropolitani (Roma) – Spazio Sociale Ex51 (Roma) – Sos Fornace – Osservatorio sulla repressione – Coordinamento Lavoratori della scuola 3 ottobre – Unione Sindacale Italiana – CorvettoRossa

Haidi Giuliani, mamma di Carlo Giuliani – Assanatou Guibre e Adiaratou Guibre, sorelle di Abba Abdoul Guibre – Rosa Piro, mamma di Dax Davide Cesare – Patrizia Moretti, mamma di Federico Aldrovandi – Giovanni Impastato, fratello di Peppino Impastato.

Mauro Corradini del Comitato Verità per Aldro, Marco Philopat (scrittore), Aldo Giannuli (ricercatore presso l’Università di Milano), Antonio Caronia (professore presso l’Accademia di Belle Arti), Daniela muraro, Ranieri Vitagliano, Giuseppe Zambon (editore), Fabrizio Montuori (PCL)

99 Posse, Villa Ada Posse, Piotta, Statuto, Punkreas, Esa, Signor K, Kento, Kiave, Hyst, Negre, Walter Bonnot, BrokenSpeakers, Oscar White & ODK, EasyOne, Zanko, Fido Guido, Junior Sprea, VIto War

Per adesioni scrivere a:
casapertuttimilano@gmail.com


NO ALL’ITALIA IN GUERRA!

La classe dirigente italiana dopo aver fatto lucrosi affari con il rais libico, fatto sedere con tanti onori nei consigli di amministrazione di FIAT, UNICREDIT, ENI e chissà quante altre multinazionali, si è impiegata attivamente nell’aggressione dell’ormai ex-alleato, del popolo libico e delle sue risorse energetiche. Facendo entrare nuovamente l’Italia in guerra, dopo Yugoslavia, Afghanistan e Iraq.
Berlusconi ipocritamente si dice “addolorato” per la sorte di Gheddafi mentre lo bombarda, Napolitano che dovrebbe garantire la Costituzione, vìola l’art. 11 della stessa (“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali;”), coprendo politicamente l’aggressione e affermando che “si farà ciò che necessario…”, non specificando che la guerra è necessaria solo alle multinazionali che ci lucreranno sopra.
La “sinistra” e la destra fanno il gioco delle tre carte, scambiandosi i ruoli, facendo la parte del guerrafondaio la prima e quella del “pacifista” la seconda, cercando di tutelare i propri interessi e contraddicendo la propria storia. In questo modo questi voltagabbana di professione sperano che, comunque vadano le cose, potranno schierarsi con chi vince. Il solito opportunismo del padronato italiano, sempre pronto a saltare sul carro di qualsiasi vincitore, scaricando le proprie responsabilità sugli altri.
Infatti chi pagherà la loro guerra saranno i lavoratori italiani, già attanagliati dai costi della crisi capitalista. Mentre chi la subisce versando il proprio sangue è il popolo libico, estraneo ai giochi di potere di chi lo governa ed a quelli degli oppositori monarchici, pronti a svendersi ad una fazione del neocolonialismo europeo, come francesi e britannici.
Riteniamo che solo il popolo libico, dopo aver sconfitto l’aggressione straniera, abbia la prerogativa esclusiva di regolare i conti con vecchi e nuovi satrapi; la storia di questo popolo, inoltre,  lo ha più volte visto protagonista di dure, ma alla fine vittoriose, guerre anticoloniali, che dovrebbero imporre maggior prudenza agli istinti bellicisti nostrani e della NATO.
E’ ora di dire basta alle bugie e alle ipocrisie degli affaristi ed ai guerrafondai, sempre pronti a sfruttare la situazione a danno dei popoli e dei lavoratori, per incrementare i loro profitti!
NO ALLA GUERRA NEOCOLONIALISTA!

CESSAZIONE IMMEDIATA DEI BOMBARDAMENTI!

PER L’AUTODETERMINAZIONE DEL POPOLO LIBICO!
Resistenze Metropolitane – CPO “La Fucina” – GTA Cologno

Contro le speculazioni e i rastrellamenti. Per l’autodifesa e il diritto alla casa.

Tutti i politici si sciacquano la bocca parlando di democrazia, società civile e diritti umani.
Ma quando sono in ballo i loro interessi allora mostrano il loro vero volto.
Questo spiega quello che è successo questa mattina in via Cavezzali 11, quando decine tra poliziotti, militari, digos e polizia locale hanno dato vita ad un vero e proprio rastrellamento nei 170 appartamenti  dello stabile.

Nel mirino gli immigrati “clandestini”, gli abitanti sprovvisti di un contratto di affitto (perché la proprietà preferisce affittare in nero a molti degli inquilini, per arricchirsi di più e ricattare meglio) e, più in generale contro tutti gli abitanti sui quali pende la minaccia di chiusura dello stabile per inagibilità a causa dell’impianto elettrico non a norma.
Risultato: 6 immigrati, tra cui una donna incinta prelevati e, con tutta probabilità, trasferiti al CIE di via Corelli

Dopo i tentativi di sfratto dei mesi scorsi (andati a vuoto per l’autodifesa del comitato inquilini che si è costituito negli ultimi mesi) e l’ordinanza della giunta Moratti contro il degrado (la campagna elettorale inizia così, come sempre, sulla pelle dei più deboli), l’operazione militare di questa mattina indica chiaramente la strada scelta dallo stato.

Quali che siano i giochi politici che stanno dietro questa operazione (che poco importano) la situazione appare piuttosto chiara:
da una parte i palazzinari che fanno soldi a palate sfruttando il cosiddetto “libero mercato”, i politici che ne difendono gli interessi e spesso coincidono con essi, e le istituzioni dello stato che intervengono militarmente per mantenere l’ordine dei potenti;
dall’altra le famiglie proletarie, italiane e non, costrette ad affitti esorbitanti e condizioni abitative inaccettabili (se degrado c’è questo è frutto dello stato di abbandono voluto da proprietà e amministrazione), e che da mesi si sono organizzate per denunciare una situazione vergognosa

Non resta quindi che proseguire sulla strada iniziata a giugno del 2010, in seguito alle mobilitazioni contro il coprifuoco in quartiere, difendendosi dagli sfratti, denunciando i soprusi e gli illeciti della proprietà, contrastando i rastrellamenti razzisti e anti-popolari perpetuati dallo stato, organizzando la resistenza dell’intero palazzo.

In risposta a quanto accaduto questa mattina, e per rafforzare il percorso di autorganizzazione e autodifesa, il comitato inquilini organizzerà quindi nei prossimi giorni un’assemblea generale degli abitanti


Comitato inquilini – via Cavezzali 11


Sanzionata l’Aler di Loreto: spazio ai bisogni non ai covi neri!!!

Viviamo in una città dove l’ente di gestione delle case popolari (Aler) mura e mette lamiere ogni mese a decine di appartamenti per favorire la politica della speculazione edilizia e degli avvoltoi del mattone.
Un ente che decide di lasciare per strada decine di famiglie.
Un’ istituzione che ha oltre 10 mila richieste di alloggi ferme a marcire da oltre 4 anni chi sa in quale cassetto, ma trova il modo di affittare e dare spazio a formazioni xenofobe, che alimentano solo odio e paura.
Aler Vergogna!
Crediamo che oggi a Milano ci sia bisogno di spazi sociali, che non siano solo una risposta al diritto di autogestione, ma che trovino delle soluzioni reali e concrete ai bisogni di tutti i giorni.
Oggi nella giornata europea antifascista, abbiamo deciso di dare un segnale molto chiaro:
BASTA SEDI FASCISTE A MILANO.
Crediamo che a Milano ci sia bisogno di dare spazio ai BISOGNI e non ai COVI NERI.
Milano ha bisogni di spazi sociali non di covi neri!
Antifasciste Antifascisti, per il diritto alla casa — Milano
notizia tratta da http://lombardia.indymedia.org