NO ALL’ITALIA IN GUERRA!

La classe dirigente italiana dopo aver fatto lucrosi affari con il rais libico, fatto sedere con tanti onori nei consigli di amministrazione di FIAT, UNICREDIT, ENI e chissà quante altre multinazionali, si è impiegata attivamente nell’aggressione dell’ormai ex-alleato, del popolo libico e delle sue risorse energetiche. Facendo entrare nuovamente l’Italia in guerra, dopo Yugoslavia, Afghanistan e Iraq.
Berlusconi ipocritamente si dice “addolorato” per la sorte di Gheddafi mentre lo bombarda, Napolitano che dovrebbe garantire la Costituzione, vìola l’art. 11 della stessa (“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali;”), coprendo politicamente l’aggressione e affermando che “si farà ciò che necessario…”, non specificando che la guerra è necessaria solo alle multinazionali che ci lucreranno sopra.
La “sinistra” e la destra fanno il gioco delle tre carte, scambiandosi i ruoli, facendo la parte del guerrafondaio la prima e quella del “pacifista” la seconda, cercando di tutelare i propri interessi e contraddicendo la propria storia. In questo modo questi voltagabbana di professione sperano che, comunque vadano le cose, potranno schierarsi con chi vince. Il solito opportunismo del padronato italiano, sempre pronto a saltare sul carro di qualsiasi vincitore, scaricando le proprie responsabilità sugli altri.
Infatti chi pagherà la loro guerra saranno i lavoratori italiani, già attanagliati dai costi della crisi capitalista. Mentre chi la subisce versando il proprio sangue è il popolo libico, estraneo ai giochi di potere di chi lo governa ed a quelli degli oppositori monarchici, pronti a svendersi ad una fazione del neocolonialismo europeo, come francesi e britannici.
Riteniamo che solo il popolo libico, dopo aver sconfitto l’aggressione straniera, abbia la prerogativa esclusiva di regolare i conti con vecchi e nuovi satrapi; la storia di questo popolo, inoltre,  lo ha più volte visto protagonista di dure, ma alla fine vittoriose, guerre anticoloniali, che dovrebbero imporre maggior prudenza agli istinti bellicisti nostrani e della NATO.
E’ ora di dire basta alle bugie e alle ipocrisie degli affaristi ed ai guerrafondai, sempre pronti a sfruttare la situazione a danno dei popoli e dei lavoratori, per incrementare i loro profitti!
NO ALLA GUERRA NEOCOLONIALISTA!

CESSAZIONE IMMEDIATA DEI BOMBARDAMENTI!

PER L’AUTODETERMINAZIONE DEL POPOLO LIBICO!
Resistenze Metropolitane – CPO “La Fucina” – GTA Cologno

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