Comunicato stampa

Da oltre un anno e mezzo Unione Inquilini denuncia la gravità dell’emergenza abitativa che vive il Comune di Cologno Monzese. Da mesi chiediamo un piano casa che tamponi questo dramma sociale ed un tavolo di trattativa tra Comune e Parti Sociali. A queste nostre richieste, fino ad oggi, l’Amministrazione Comunale non ha fatto pervenire alcuna risposta, se non l’atteggiamento scontroso ed irresponsabile dell’Assessore alle Politiche Abitative e ai Servizi Sociali Giovanni Cocciro.

Osserviamo come, oltre alle evidenti carenze delle politiche sociali del nostro Comune, lo stesso Assessore utilizzi metodi inadeguati, soprattutto di fronte a drammi umani, per giustificare l’assenza di risposte eque da parte delle istituzioni.

Venerdì 15 Luglio, Quispe Espinoza Olpiana, giovane peruviana madre di due minori a suo carico, viene sfrattata dal suo appartamento a causa di un pignoramento. Come molti, anche Olpiana non ha retto alla scure della crisi economica: la rata del mutuo a tasso variabile, in pochi anni, è salita da seicento Euro fino a più di mille. Lo sfratto è stata la conseguenza diretta di questa situazione insostenibile.

La banca Unicredit (filiale di Cadorna) ha iniziato un procedimento per il recupero del credito e il giudice di Monza ha fissato la data dell’esecuzione dello sfratto per il giorno 31/3/2011.

L’Ufficiale Giudiziario Stefania Granieri ha fissato il primo accesso per il 1° giugno, ha concesso una proroga di un mese e 14 giorni, per poi presentarsi il 14 luglio concedendo una ulteriore proroga di 24 ore. Il giorno 15 luglio 2011 l’Ufficiale esegue lo sfratto con la forza pubblica seguendo una prassi assolutamente inconsueta perché, in casi simili, le proroghe sono tre o quattro e l’esecuzione viene differita di svariati mesi.

Nelle ore successive allo sfratto, Olpiana si reca negli uffici comunali per richiedere un alloggio di emergenza ma questo non le viene accordato. Alle prime proteste della giovane viene chiamata la forza pubblica, che la “accompagna” fuori.

Nonostante nei mesi precedenti Olpiana si fosse più volte presentata all’Ufficio Casa e all’assistenza sociale, nessuna soluzione è stata trovata e, il giorno dello sfratto, abbiamo simbolicamente protestato davanti a Villa Casati, in collaborazione con il Comitato di Lotta per il Diritto alla Casa.

Giunto l’Assessore, viene concordato un colloquio prima per sabato 16, poi per lunedì 18. A seguito di questi due incontri, nonostante il reddito permetta per legge di ricevere un sostentamento dalle istituzioni, la giovane madre si è vista chiudere la porta in faccia. Nessuna soluzione per chi ha reddito, ci siamo sentiti dire. Risulta difficile, però, pensare a come una madre sola, con due minori a carico e con un reddito di 1100€ al mese, possa permettersi un affitto di mercato.

Per limitare il trauma, nel frattempo, Olpiana decide di affidare momentaneamente la piccola Anna al padre, dal quale si è separata da anni. Posti di fronte all’emergenza, decidiamo di ospitare la giovane ed il figlio quindicenne nella nostra sede sindacale di via F.lli Bandiera n.200, a Sesto San Giovanni. Una “sistemazione” scomoda ed inadeguata, ma sicuramente l’unica cosa da fare di fronte alla vergognosa condotta degli Amministratori del nostro Comune.

Come si suol dire, oltre il danno anche la beffa: apprendiamo oggi dal quotidiano “Il Giorno” che, secondo l’Assessore alla Casa e ai Servizi Sociali di Cologno Monzese Giovanni Cocciro, il caso della ragazza sfrattata il 15 Luglio sarebbe stato risolto. Vogliamo citare direttamente la dichiarazione, per mettere in evidenza come un rappresentate delle istituzioni dichiari pubblicamente fatti non corrispondenti al vero, pur di coprire le proprie responsabilità e la mancanza di politiche sociali adatte al contesto di piena emergenza:

 

«Il caso della signora sfrattata intanto è stato risolto — spiega Cocciro — Ieri i nostri uffici hanno messo in contatto la donna con una parrocchia che le ha trovato posto in una casa famiglia per un affitto simbolico»

(fonte: Il Giorno, cronaca locale – 19/7/2011).

 

Vogliamo smentire categoricamente le affermazioni dell’Assessore, al quale chiediamo spiegazioni in merito. Attualmente la nostra assistita è ancora ospite nella sede di Via f.lli Bandiera e sta valutando i prezzi di alcune sistemazioni di emergenza, ostelli o case-albergo, presenti sul territorio di Sesto San Giovanni.

Riguardo ai due minori lasciati senza alloggio di emergenza, presenteremo un esposto alla Procura della Repubblica per:

–       omissione d’atti d’ufficio (c.p. art. 328);

–       violazioni leggi sanitarie che individuano il Sindaco come responsabile della salute dei cittadini;

–       violazione del Codice Deontologico degli Assistenti Sociali;

–       violazione dell’art. 16 comma 2 dello Statuto del Comune di Cologno Monzese.

 

UNIONE INQULINI Zona Nord Milano.

Via Fratelli Bandiera n.200

Sesto San Giovanni


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