SI PARTE!!

Eccoci pronti! buona musica dal vivo, cibo e bevande a volantà a prezzi popolari!

che dire di più… Vi aspettiamo!

GTA cologno


G.T.A. “IN CONCERTO”!

Siamo lieti di annunciarvi che quest’estate saremo presenti sul territorio con una serie di eventi aggregativi musicali autorganizzati…

Si scaldano i motori :

Sabato 7 Maggio  @ cpo Fucina di Sesto San Giovanni!
appuntamento alle ore 18 (via Errico Flack 44) per un aperitivo in musica che si protrarrà fino a tarda sera!

Musica dal vivo e solidarietà!
Vi aspettiamo!

La casa è un diritto!
G.t.a. Cologno


Grigliata sociale

INIZIA LA RASSEGNA DI EVENTI DEL GTA!!!
E come non iniziare in bellezza se non con il Comitato di lotta per il diritto alla casa??

Il verdurame sarà ricco
La carne proveniente da macelli delle nostre zone (alla faccia della grande distribuzione)
Le griglie saranno in numero pari per non agghiacciare i nostri amici vegetariani
…ma il cibo non finisce qui…

Mangeremo all’aperto con sole ed ombra, tra sorrisi e rossi cin-cin…
…e sarà bellissimo!!

Raggiungeteci al CPO La Fucina
in via E.Falk 44 a Sesto San Giovanni
a 2 minuti a piedi dalla M1 Sesto FS

Per qualsiasi cosa: 320.22.47.552
A presto!!!


NO ALL’ITALIA IN GUERRA!

La classe dirigente italiana dopo aver fatto lucrosi affari con il rais libico, fatto sedere con tanti onori nei consigli di amministrazione di FIAT, UNICREDIT, ENI e chissà quante altre multinazionali, si è impiegata attivamente nell’aggressione dell’ormai ex-alleato, del popolo libico e delle sue risorse energetiche. Facendo entrare nuovamente l’Italia in guerra, dopo Yugoslavia, Afghanistan e Iraq.
Berlusconi ipocritamente si dice “addolorato” per la sorte di Gheddafi mentre lo bombarda, Napolitano che dovrebbe garantire la Costituzione, vìola l’art. 11 della stessa (“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali;”), coprendo politicamente l’aggressione e affermando che “si farà ciò che necessario…”, non specificando che la guerra è necessaria solo alle multinazionali che ci lucreranno sopra.
La “sinistra” e la destra fanno il gioco delle tre carte, scambiandosi i ruoli, facendo la parte del guerrafondaio la prima e quella del “pacifista” la seconda, cercando di tutelare i propri interessi e contraddicendo la propria storia. In questo modo questi voltagabbana di professione sperano che, comunque vadano le cose, potranno schierarsi con chi vince. Il solito opportunismo del padronato italiano, sempre pronto a saltare sul carro di qualsiasi vincitore, scaricando le proprie responsabilità sugli altri.
Infatti chi pagherà la loro guerra saranno i lavoratori italiani, già attanagliati dai costi della crisi capitalista. Mentre chi la subisce versando il proprio sangue è il popolo libico, estraneo ai giochi di potere di chi lo governa ed a quelli degli oppositori monarchici, pronti a svendersi ad una fazione del neocolonialismo europeo, come francesi e britannici.
Riteniamo che solo il popolo libico, dopo aver sconfitto l’aggressione straniera, abbia la prerogativa esclusiva di regolare i conti con vecchi e nuovi satrapi; la storia di questo popolo, inoltre,  lo ha più volte visto protagonista di dure, ma alla fine vittoriose, guerre anticoloniali, che dovrebbero imporre maggior prudenza agli istinti bellicisti nostrani e della NATO.
E’ ora di dire basta alle bugie e alle ipocrisie degli affaristi ed ai guerrafondai, sempre pronti a sfruttare la situazione a danno dei popoli e dei lavoratori, per incrementare i loro profitti!
NO ALLA GUERRA NEOCOLONIALISTA!

CESSAZIONE IMMEDIATA DEI BOMBARDAMENTI!

PER L’AUTODETERMINAZIONE DEL POPOLO LIBICO!
Resistenze Metropolitane – CPO “La Fucina” – GTA Cologno

Contro le speculazioni e i rastrellamenti. Per l’autodifesa e il diritto alla casa.

Tutti i politici si sciacquano la bocca parlando di democrazia, società civile e diritti umani.
Ma quando sono in ballo i loro interessi allora mostrano il loro vero volto.
Questo spiega quello che è successo questa mattina in via Cavezzali 11, quando decine tra poliziotti, militari, digos e polizia locale hanno dato vita ad un vero e proprio rastrellamento nei 170 appartamenti  dello stabile.

Nel mirino gli immigrati “clandestini”, gli abitanti sprovvisti di un contratto di affitto (perché la proprietà preferisce affittare in nero a molti degli inquilini, per arricchirsi di più e ricattare meglio) e, più in generale contro tutti gli abitanti sui quali pende la minaccia di chiusura dello stabile per inagibilità a causa dell’impianto elettrico non a norma.
Risultato: 6 immigrati, tra cui una donna incinta prelevati e, con tutta probabilità, trasferiti al CIE di via Corelli

Dopo i tentativi di sfratto dei mesi scorsi (andati a vuoto per l’autodifesa del comitato inquilini che si è costituito negli ultimi mesi) e l’ordinanza della giunta Moratti contro il degrado (la campagna elettorale inizia così, come sempre, sulla pelle dei più deboli), l’operazione militare di questa mattina indica chiaramente la strada scelta dallo stato.

Quali che siano i giochi politici che stanno dietro questa operazione (che poco importano) la situazione appare piuttosto chiara:
da una parte i palazzinari che fanno soldi a palate sfruttando il cosiddetto “libero mercato”, i politici che ne difendono gli interessi e spesso coincidono con essi, e le istituzioni dello stato che intervengono militarmente per mantenere l’ordine dei potenti;
dall’altra le famiglie proletarie, italiane e non, costrette ad affitti esorbitanti e condizioni abitative inaccettabili (se degrado c’è questo è frutto dello stato di abbandono voluto da proprietà e amministrazione), e che da mesi si sono organizzate per denunciare una situazione vergognosa

Non resta quindi che proseguire sulla strada iniziata a giugno del 2010, in seguito alle mobilitazioni contro il coprifuoco in quartiere, difendendosi dagli sfratti, denunciando i soprusi e gli illeciti della proprietà, contrastando i rastrellamenti razzisti e anti-popolari perpetuati dallo stato, organizzando la resistenza dell’intero palazzo.

In risposta a quanto accaduto questa mattina, e per rafforzare il percorso di autorganizzazione e autodifesa, il comitato inquilini organizzerà quindi nei prossimi giorni un’assemblea generale degli abitanti


Comitato inquilini – via Cavezzali 11


Mercoledì 2 Febbraio

CAR* AMIC* E COMPAGN*,

E’ DI NUOVO NECESSARIO SCENDERE PER STRADA PER DIFENDERE IL DIRITTO A VIVERE CON UN TETTO SULLA TESTA. MERCOLEDI’ 2 FEBBRAIO, COME SEMPRE, L’UFFICIALE GIUDIZIARIO SI PRESENTERA’ DI BUON’ORA IN VIA GALVANI N.2, A COLOGNO MONZESE. TENTERANNO DI SFRATTARE FAITH, BENEDICT E LA PICCOLA ESOSA: FAMIGLIA NIGERIANA CHE IL G.T.A. SEGUE DA DIVERSO TEMPO.

A NOVEMBRE, DURANTE L’ULTIMO PICCHETTO MESSO IN ATTO PER DIFENDERE FAITH E LA SUA FAMIGLIA, L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI COLOGNO SI ERA PRESA L’IMPEGNO (SOTTOSCRITTO ANCHE DALL’UFFICIALE GIUDIZIARIO E DALLA PROPRIETA’) DI TROVARE UNA CASA POPOLARE ENTRO TRE MESI.

AD OGGI, L’IMPEGNO NON è STATO MANTENUTO. IL COMUNE HA PROPOSTO ALLA FAMIGLIA UN MOMENTANEO SOGGIORNO IN ALBERGO, UNA “NON-SOLUZIONE” UMILIANTE ED ONEROSA CHE LA FAMIGLIA ED IL G.T.A. NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE ACCETTARE. CONTINUEREMO A LOTTARE PER QUESTA FAMIGLIA FINO A QUANDO NON VERRA’MANTENUTO L’IMPEGNO, FINO A QUANDO NON VERRA’ TROVATO L’ALLOGGIO POPOLARE CHE A FAITH SPETTA DI DIRITTO.

PER QUESTO, MERCOLEDI’ MATTINA E’ IMPORTANTE LA PRESENZA DI TUTTI I SOLIDALI, DI TUTTI I COMPAGNI, DI TUTTI GLI AMICI CHE CREDONO NELLA LOTTA PER IL DIRITTO ALLA CASA.

VI ASPETTIAMO

IN VIA GALVANI N.2
A COLGONO MONZESE
ALLE H. 7.30 DEL MATTINO


Sanzionata l’Aler di Loreto: spazio ai bisogni non ai covi neri!!!

Viviamo in una città dove l’ente di gestione delle case popolari (Aler) mura e mette lamiere ogni mese a decine di appartamenti per favorire la politica della speculazione edilizia e degli avvoltoi del mattone.
Un ente che decide di lasciare per strada decine di famiglie.
Un’ istituzione che ha oltre 10 mila richieste di alloggi ferme a marcire da oltre 4 anni chi sa in quale cassetto, ma trova il modo di affittare e dare spazio a formazioni xenofobe, che alimentano solo odio e paura.
Aler Vergogna!
Crediamo che oggi a Milano ci sia bisogno di spazi sociali, che non siano solo una risposta al diritto di autogestione, ma che trovino delle soluzioni reali e concrete ai bisogni di tutti i giorni.
Oggi nella giornata europea antifascista, abbiamo deciso di dare un segnale molto chiaro:
BASTA SEDI FASCISTE A MILANO.
Crediamo che a Milano ci sia bisogno di dare spazio ai BISOGNI e non ai COVI NERI.
Milano ha bisogni di spazi sociali non di covi neri!
Antifasciste Antifascisti, per il diritto alla casa — Milano
notizia tratta da http://lombardia.indymedia.org

CONTRO GLI SFRATTI SI PUO’ VINCERE

ADESSO COSTRUIAMO UN GRANDE MOVIMENTO PER IL DIRITTO ALLA CASA

Ieri mattina è stato evitato a Cologno Monzese l’ennesimo sfratto di una famiglia in difficili condizioni economiche composta tra l’altro da una bambina con gravi problemi di salute.

Grazie al presidio anti-sfratto, organizzato dal GTA con la partecipazione di Unione Inquilini, si è impedito di dare corso ad una delle infinite sentenze di sfratto che affliggono la nostra città, nella totale assenza di soluzioni abitative alternative per chi rischia, sotto i colpi della crisi, di trovarsi di punto in bianco in modo drammatico e incolpevole, in mezzo alla strada.

Nel caso specifico si è arrivati ad una soluzione che ha costretto il Comune all’assunzione delle proprie responsabilità. Un accordo per la ricollocazione ed il sostegno alla famiglia è stato chiesto e sottoscritto in presenza dell’ufficiale giudiziario, del proprietario, della famiglia affittuaria dell’abitazione, e successivamente ratificato anche dall’Amministrazione Comunale, ormai messa con le spalle al muro.

Va rimarcato che in assenza della mobilitazione del GTA, checché ne dica l’Assessore alla Casa Cocciro, ci si sarebbe trovati di fronte all’ennesima esecuzione di sfratto in assenza di qualsiasi preoccupazione da parte del Comune. La vicenda, grazie alla denuncia e alla ferma opposizione messa in campo, si conclude nel miglior modo possibile: proroga al 1° Febbraio 2011 e impegno del Comune ad una soluzione definitiva entro tale termine.

Al di là del caso specifico, resta una questione più generale: quante sono le situazioni di sfratto nel comune di Cologno Monzese a cui non si da alcuna risposta se non quella di mettere le persone in strada? Il caso di ieri è solo l’ultimo esempio per denunciare l’ingiustizia profonda di decine e decine di sfratti (solo nel 2009 circa 200 sfratti) che colpiscono le famiglie italiane o straniere che versano in condizioni di difficoltà  economica o di vera e propria povertà. Perché i costi più alti della crisi economica vengono fatti pagare alle fasce sociali più deboli del nostro territorio?

A fronte della decennale latitanza dell’Amministrazione Comunale nei confronti di queste famiglie, occorre organizzare una rete di sostegno che affronti il dramma di migliaia di famiglie e persone colpite dalla crisi rigettando l’operazione vergognosa di dividere tra cittadini buoni e cittadini cattivi (vedi morosi e non morosi).

Il tutto in una città in cui, vi sono decine e decine di appartamenti vuoti e invenduti…

Per questo chiediamo:

  • L’IMMEDIATA APPLICAZIONE DEGLI ARTICOLI 14 E 15 DELLA NORMATIVA REGIONALE 1/2000 CHE REGOLA L’E.R.P., PER LA CREAZIONE DELLE GRADUATORIE IN DEROGA, UNICA POSSIBILITA’ PER INCIDERE SUBITO ED IN MODO CONCRETO SUL GRAVE DISAGIO ABITATIVO CHE VIVE LA NOSTRA CITTA’.
  • Il BLOCCO EFFETTIVO DEGLI SFRATTI, PER FINITA LOCAZIONE E PER MOROSITA’. ESTENSIONE RETROATTIVA DELLA MORATORIA SUI MUTUI A TUTTE LE SITUAZIONI IN CUI SI E’ VERIFICATA PERDITA DI REDDITO A CAUSA DELLA CRISI.
  • REQUISIZIONE DEGLI ALLOGGI SFITTI DEI PROPRIETARI IMMOBILIARI E DELLE IMPRESE EDILI, CIOE’ DEI SOGGETTI CHE IN QUESTI ANNI HANNO SPECULATO ALLEGRAMENTE SUI BISOGNI ESSENZIALI ALTRUI o IN ALTERNATIVA UNA FORTE TASSAZIONE  COMUNALE SUGLI ALLOGGI SFITTI.
  • RILANCIO DI UNA POLITICA DI INVESTIMENTO NELL’EDILIZIA PUBBLICA (CASE POPOLARI) DA EDIFICARE SULL’ AREA INDUSTRIALE DISMESSA “EX TORRIANI”, PER EVITARE ULTERIORE CONSUMO DI SUOLO PUBBLICO.
  • GESTIONE PUBBLICA DELLE ASSEGNAZIONI E APPLICAZIONE DEL CANONE SOCIALE PER GLI INTERVENTI DI HOUSING SOCIALE CHE SI INTENDONO ATTIVARE. ABOLIZIONE DELLA LEGGE 431/98 PER DIRE BASTA ALLA LIBERALIZZAZIONE DEGLI AFFITTI E RIPORTARLI SOTTO IL CONTROLLO PUBBLICO, PARAMETRANDOLI ALLA CONDIZIONE SOCIALE DI CHI ABITA.

La nostra solidarietà con chi a Cologno subisce

lo sgombero forzato dalla propria casa resta e sarà la lotta!

La casa è un diritto e i diritti non si toccano!!